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Responsabilita' amministrativa: spazio alla confisca dei soldi


Il profitto derivante dal reato di truffa aggravata ai danni della Regione Lombardia, commesso dal legale rappresentante di una societa' personale, legittima l'autonomo provvedimento cautelare del sequestro preventivo di una somma di denaro in possesso della società. Il caso e' quello della truffa sulle carte sconto benzina: ai comuni frontalieri la regione Lombardia attribuisce un rimborso pari alle riduzioni che i gestori effettuano sul prezzo alla pompa per i residenti. I gestori richiedevano rimborsi per il massimo consentito dal plafond pur se la benzina non era stata interamente erogata. E proprio tali richieste di indebito rimborso hanno comportato il reato di truffa aggravata e la conseguente responsabilita' della società colpevole di non aver vigilato e adottato ogni opportuno provvedimento per evitare la commissione dell'illecito. Il Tribunale comasco ha cosi' emesso una misura di natura cautelare di sequestro preventivo dei beni, somme in denaro, che costituiscono il prezzo del reato; non essendo necessario provare la sussistenza degli indizi di colpevolezza e la prova della diretta relazione tra le somme e il profitto illecito della truffa. La legge 231 imputa infatti all'ente una responsabilità per reati commessi da persone fisiche, che proprio operando in suo nome e per suo interesse, costituiscono il trait d'union indispensabile per l'attribuzione dell'attivita' stessa all'ente.
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